Lo Iliopsoas, questo altro sconosciuto: "Hidden Prankster"

Il gruppo dello Psoas Maggiore, Psoas Minore, e Iliaco costituisce un altro grande sconosciuto nell'universo della nostra muscolatura, e come tutti gli esseri che si sentono a torto ignorati, ci fa spesso pagare amaramente questo affronto.

Il gruppo viene chiamato Iliopsoas perché si tratta superiormente di due o tre muscoli (nel caso in cui è presente lo Psoas Minore, in circa la metà degli individui) che inferiormente si fondono in un unico muscolo e tendine.

Prima di addentrarci nello studio delle squisite sofferenze causate dal nostro amico Iliopsoas, sarà bene fare una semplice considerazione che, benché elementare, ci permetterà di comprendere problematiche che troppo spesso la medicina ufficiale complica oltremisura, nonché di sperare di trovare il vero, razionale, radicale, semplice rimedio alle sindromi collegate.

La considerazione è la seguente: si osservino le tavole anatomiche riprodotte sopra e si faccia bene attenzione alla anatomia dei muscoli in questione. Ci si convicerà facilmente delle seguenti constatazioni:

1. la sezione lombare della colonna vertebrale non presenta costole;

2. lo Psoas è uno dei due principali muscoli che uniscono la metà superiore del corpo alla metà inferiore (l'altro essendo il Quadratus Lumborum).

Ora, dal fatto che la colonna lombare non presenta gabbia toracica, deriva la conseguenza che la colonna lombare è soggetta a stress molto maggiori della colonna toracica, la quale invece è aiutata e protetta dalla gabbia toracica. Siccome lo psoas è uno dei principali muscoli coinvolti in tali stress, è logico aspettarsi di trovare qui significativi sviluppi di Punti Trigger e relative sindromi dolorose e disfunzionali. E così infatti è. Da notare di passata che l'altro muscolo con funzione di supporto lombare è il Quadratus Lumborum, che infatti è l'altro grande responsabile di lombaggini e simili problematiche.

Quindi a causa della funzione fondamentale dello Psoas ci si devono aspettare significativi Punti Trigger al suo interno. Ora si immagini cosa succede quando lo Psoas si contrae: a causa del suo unire il tronco al bacino, uno Psoas accorciato comprimerà le vertebre lombari e i dischi intervertebrali lombari, e in casi estremi sarà motivo di vere e proprie ernie del disco. Di nuovo, non essendoci costato a livello lombare, non ci saranno neanche strutture tali da ammortizzare l'azione di sciacciamento di uno Psoas contratto.

Per avere un'idea grafica, si immagini una serie di monete da lire 100 (odio l'Euro e sono nostalgico), poste una sopra l'altra e allineate verticalmente così come lo sono le vertebre e i dischi intervertebrali. Si immagini quindi di premere tale colonna di monete eccentricamente, cioè verso un bordo della moneta superiore. Cio che accadrà sarà che le monete che sporgono dal lato opposto, schizzeranno fuori dalla colonna a causa della pressione applicata. Ebbene, ciò è esattamente quello che succede quando uno Psoas contratto e infestato da Punti Trigger si mette a fare il diavolo a quattro!

Ecco svelata la causa di molte "misteriose" ernie del disco, quelle per intenderci che sorgono senza eventi traumatici o incidenti specifici, quali il sollevare goffamente un grosso peso. Da notare che il Quadratus Lumborum causa discopatie simili ma siccome quest'ultimo muscolo è situato più lateralmente, allora se l'ernia protrude sagittalmente (anteriormente o posteriormente), lo Psoas sarà maggiormente responsabile, se invece il Quadratus è maggiormente coinvolto si avrà schiacciamento più laterale.

Compreso ciò, allora si vedrà facilmente come sia possibile ridurre tali ernie semplicemente rilasciando i Punti Trigger e allungando lo Psoas con opportuni tipi di stretching (che saranno illustrati in seguito), tenendo comunqe presente che a meno di portare avanti il programma di stretching e terapia manuale in maniera costante, il problema si ripresenterà quasi inevitabilmente a causa degli stress quotidiani.

Il dolore riferito

In breve: dolore, anche molto intenso, lungo la colonna lombare fino al sacro e al gluteo, con possibile dolore anteriormente all'inguine e coscia.

In generale, il dolore causato dallo Psoas si estende verticalmente lungo la colonna lombare e può arrivare dalla zona sacrale fino alla zona toracica. Se l'Iliaco è coinvolto, si può avere dolore anche nella zona dell'inguine e della coscia. In ogni caso la distribuzione verticale del dolore aiuta a differenziare dolore riferito dallo Psoas da dolore riferito dal Quadrato dei Lombi, il quale invece origina dolore che si estende orizzontalmente nell'area lombare.

In casi acuti, l'attacco doloroso può essere incapacitante. In casi di emergenza, che spesso tendono a capitare alla mattina appena alzati, ci si muova a carponi e si adottino subito gli esercizi di stretching riportati in seguito, alternandoli poi con l'automassaggio, come spiegato qui sotto.

Problematiche associate

Uno Psoas accorciato e contratto aumenta anche di diametro. Ciò arriva a causare compressione dei nervi Femorale, Femorale Laterale Cutaneo, e Genitofemorale dove questi fuoriescono dal bacino assieme al muscolo stesso sotto il Legamento Inguinale. A volte anche i nervi Ilioipogastrico e Ilioinguinale penetrano lo Psoas Maggiore, di conseguenza uno Psoas afflitto da Punti Trigger potrà dare luogo ad addizionali disturbi svariati a causa della possibile compressione e irritazione di suddette innervature, in particolare potrà coinvolgere l'apparato genitourinario e l'apparato digestivo.

Anatomia e Fisiologia

Lo Psoas Maggiore si attacca superiormente lungo i lati delle vertebre toracica (T12) e lombari (L1-L5) e dei dischi intervertebrali relativi. Inferiormente il tendine si attacca al Trocantere Minore del Femore.

Lo Psoas Minore se presente si attacca invece inferiormente all'Osso Pubico.

L'Iliaco si attacca superiormente ai due terzi superiori della Fossa Iliaca. Inferiormente si unisce al tendine dello Psoas e in parte direttamente al Femore in prossimità del Trocantere Minore.

Va tenuto a mente che le articolazioni attraversate (e quindi i possibili problemi dolorosi e disfunzionali) sono: lombari intervertebrali, lombosacrale, sacroiliache, anca.

La funzione primaria dell'Iliopsoas è quella di flessione dell'anca. Inoltre, lo Psoas contribuisce alla estensione della colonna lombare, quindi aumenta la lordosi e un occhio esperto riconoscerà immediatamente uno Psoas contratto osservando di lato una persona che abbia la tipica camminata "a paperella" con pronunciata lordosi, bacino ruotato in avanti, e anca flessa anche in stato di riposo. In misura minore lo Psoas e l'Iliaco contribuiscono a abduzione e rotazione laterale della coscia.

Attivazione dei Punti Trigger

I Punti Trigger nello Psoas possono in genere venire attivati in due modi, l'uno traumatico quale il sollevare un peso o il piegarsi, e l'altro più subdolo, p.es. il sedersi a lungo con le ginocchia piegate vicino al petto o il dormire in posizione fetale. Come esempio, nella pesistica, una classica situazione di attivazione dei Punti Trigger dello Psoas si verifica quando si usa un pesante bilanciere per i bicipiti in posizione eretta: in questo caso lo Psoas si contrae fortemente e bilateralmente per stabilizzare la colonna. Se poi si aggiunge un movimento di oscillazione in avanti e all'indietro del tronco a causa di un peso eccessivo, ci si sottopone ad alto rischio di ernie del disco perché alla contrazione dello Psoas si aggiunge l'oscillazione della colonna. Morale: con pesi elevati, usate i manubri alternati per lavorare i bicipiti e non rischiate di farvi male sovraccaricando lo Psoas - usando i manubri il carico è ridotto del 50%,

Diagnosi erronee

Uno Psoas afflitto da Punti Trigger può simulare problemi addominali viscerali. La più diffusa interpretazione erronea di tali dolori avviene se lo Psoas minore destro è coinvolto. In questo caso un numero di inutili appendectomie sono effettuate per ignoranza della natura e portata del dolore miofasciale.

Inoltre lo Psoas può influenzare sia l'apparato genitourinario che l'apparato digerente a causa dei nervi che uno Psoas contratto e accorciato si trovaa comprimere.

Quando il dolore riferito emerge principalmente nella zona dell'inserzione inferiore del muscolo, si può anche pensare erroneamente a problemi dell'articolazione dell'anca.

Ma la maggiore misdiagnosi probabilmente resta in ogni caso quella che vede in varie discopatie la causa, invece che l'effetto causato da sindromi miofasciali, di molti problemi dolorosi della zona lombare.

Terapia

Per ottenere la cura della sindrome miofasciale dello Psoas è fondamentale attaccare il problema su tre fronti:

1. Tecnica manuale

2. Stretching

3. Eliminazione di fattori perpetuanti

Lo Psoas può essere un muscolo ostinato e pensare di risolvere il problema senza affrontarlo in maniera completa significa illudersi. D'altro canto, a mio personale avviso e per diretta esperienza personale, un numero di rischiose operazioni chirurgiche per discopatie e dolori lombari si potrebbe evitare procedendo nella maniera descritta qui di seguito, in congiunzione con un simile approccio applicato al Quadratus Lumborum.

È importante effettuare un esame metodico del paziente per determinare l'effettivo coinvolgimento del muscolo e la gravità della situazione. In primo luogo, occorre esaminare restrizioni del movimento dell'estensione della coscia al livello dell'anca. Si faccia sdraiare la persona supina sul lettino, con le gambe penzolanti oltre il bordo del lettino. Il paziente allora afferra il ginocchio della gamba non compromessa e lo porta al petto per stabilizzazione e per eliminare la lordosi. Quindi si avrà la gamba afflitta che penzola libera oltre il bordo inferiore del lettino. (Nota: una simile posizione è anche un modo per effettuare un gentile allungamento o stretching dello Psoas, da poter usare come preliminare allo stretching più intenso descritto in seguito.) A questo punto si osserverà una delle seguenti possibilità:

1. la coscia non scende al di sotto del piano orizzontale ma la caviglia penzola liberamente

2. la coscia scende al di sotto del piano orizzontale e la caviglia penzola liberamente

3. la coscia non scende al di sotto del piano orizzontale e la caviglia non si flette ma resta estesa

4. la coscia scende al di sotto del piano orizzontale ma la caviglia non si flette e resta estesa

Ora nei casi 1. e 3. lo Psoas è fortemente contratto, inoltre nel caso 3. anche gli estensori del ginocchio sono contratti, in particolare il Rectus Femoris. Nel caso 4. solo gli estensori del ginocchio sono contratti, mentre nel caso 2. la situazione è ottimale e non si rileva contrazione né al livello inguinale né al livello del ginocchio.

Una volta stabilito il grado di restrizione e le zone di restrizione tramite questa osservazione, si procederà alla individuazione e al trattamento con la tecnica manuale.

In via preliminare, occorre identificare le seguenti strutture anatomiche:

1. Spina Iliaca Anteriore Superiore (SIAS): la protuberanza ossea facilmente palpabile ai lati del bacino, grosso modo ad altezza intermedia fra ombelico e pube, la quale si attacca il Legamento Inguinale

2. Rectus Abdominis: si tratta dei muscoli addominali

3. Triangolo Femorale: un'area delimitata superiormente dal Legamento Inguinale (unisce la SIAS all'osso pubico), medialmente dal muscolo Adductor Longus (vedi tavola) e lateralmente dal muscolo Sartorio (vedi tavola).

Tecnica manuale

Essenzialmente sono tre le zone da esaminare e trattare, tutte raggiungibli seppure parzialmente dall'addome:

1. sezione lombare dello Psoas localizzata sotto la muscolatura e il contenuto addominali (sotto l'ombelico e il basso addome)

2. area del bordo interno dell'Ilio dietro la prominenza della Spina Iliaca Anteriore Speriore (la sporgenza ossea del bacino all'altezza più o meno dell'Appendice, per capirsi)

3. zona del Trocantere Minore (attaccatura del Femore col bacino)

Per trattare la sezione lombare dello Psoas, sarà opportuno collocare un supporto sotto il lato coinvolto del paziente supino, p.es. si abbia una paziente sdraiata supina sul lettino e ruotata parzialmente sul fianco opposto, e si infilino alcuni asciugamani arrotolati o altro supporto adatto sotto il lato da trattare. Con tale accorgimento, il contenuto addominale si sposterà per forza di gravità verso il lato opposto della colonna lombare in modo da permettere alla mano a dita estese di affondare nell'addome diagonalmente dall'esterno verso la colonna lombare. È importante procedere lentamente. Una volta raggiunto lo Psoas, si proceda con lenti movimenti delle dita avanti e indietro sia orizzontalmente (ortogonalmente alla colonna) che verticalmente (parallelamente alla colonna) per tutta l'estensione dell'addome (si studi la tavola anatomica per imparare l'estensione del muscolo e si cerchi di coprire più territorio possibile). Va detto che lo Psoas non è completamente raggiungibile in tutta la sua estensione specialmente in pazienti sovrappeso, ma si faccia comunque il possibile. Si cerci di individuare i punti dolorosi che riproducono il dolore lombare e inguinale, e il loro massaggio sarà estremamente benefico anche se non si riesce a massaggiare l'intero muscolo.

Per trattare la zona iliaca, sarà bene abdurre (aprire) leggermente la gamba e procedere con le dita lungo il bordo osseo del bacino premendo contro la concavità dell'Ilio (fossa iliaca) e contro la cresta iliaca, fino a trovare i punti che riproducono il dolore lombare. Non sarà in genere possibile esplorare gran parte del muscolo.

Per trattare la zona dell'attaccamento inferiore dell'Iliopsoas, sarà bene inoltre ruotare leggermente la gamba verso l'esterno ed esplorare l'arco interno della testa del Femore. In questo caso il dolore riferito tende ad emergere anche nella zona inguinale e nella zona superiore della coscia.

Stretching

Nella mia esperienza, lo stretching è il fattore risolutivo nelle problematiche dello Psoas, anche a causa delle difficoltà evidenti che si incontrano nel massaggio in quanto non c'è dubbio che il muscolo sia di non facile accesso specialmente in determinati tipi fisici e nelle persone sovrappeso.

Al tempo stesso, molti degli esercizi di stretching dello Psoas consigliati dalle autorità non sono sempre adeguatamente efficaci. P.es. sopra si è descritto l'allungamento che si effettua lasciando pendere la gamba dal lettino. Ebbene, mentre in quel caso si tratta di un gentile esercizio di stretching, tale allungamento non è assolutamente adeguato a risolvere una crisi dolorosa acuta.

L'allungamento più efficace è una modifica della Posizione del Guerriero dello yoga. Consiste nell'assumere una posizione frontale con la gamba opposta al lato da allungare piegata al ginocchio. La gamba da allungare si tiene estesa all'indietro. La posizione è chiamata affondo in ginnastica. La modifica rispetto alla Posizione del Guerriero Yoga (e anche quella dell'Arciere) consiste in due dettagli fondamentali:

1. si deve ruotare il bacino e il busto in avanti nella direzione opposta a quella del lato da allungare (e leggermente reclinare il busto all'indietro ("coda fra le gambe") in modo da massimizzare lo stretching all'inguine

2. si devono ruotare la gamba e il piede posteriori (quelli del lato da allungare) internamente (inversione) attorno l'asse della gamba stessa in modo che i due piedi puntino nella stessa direzione, non in due direzioni perpendicolari come invece accade nella Posizione classica del Guerriero.

In tale modo si avrà massimo allungamento dello Psoas. È essenziale procedere molto gradualmente per evitare stiramenti inguinali. Mantenere una tensione moderata per almeno un minuto e solo a poco a poco aumentare la tensione. CI si può appoggiare lateralmente con la spalla conto il muro se si hanno problemi a mantenere l'equilibrio.

Durante una crisi acuta di dolore ripetere tale stretching a più riprese durante il corso della giornata per 1-5 minuti ogni volta. Assicurarsi di applicare lo stesso allungamento, magari per tempi minori, anche al lato opposto per motivi di simmetria.

Nota: l'altro allungamento fondamentale per problemi lombari è la Posizione del Triangolo o Trikonanasa dello yoga. Tale posizione allunga il Quadratus Lumborum e se praticata assieme all'allungamento dello Psoas appena descritto, sarà di grandissimo aiuto per problemi di dolori lombari, lombaggini, sciatiche, ernie del disco, e simili.

Fattori perpetuanti

A meno che non si individuino ed eliminino metodicamente i fattori che iniziano o contribuiscono alla sindrome, il problema si ripresenterà quasi certamente a medio termine.

Un fattore importante nei problemi dello Psoas è che lo Psoas lavora per stabilizzare il bacino, pertanto si oppone a forze che tendono a far ruotare il bacino attorno l'asse che passa per le anche. La maggiore di queste forze è spesso costituita da bicipiti femorali contratti. Allora si deduce come spesso la vera origine del problema dello Psoas sia da ricercare in Punti Trigger degli estensori della coscia (muscolatura del retro della coscia). È quindi fondamentale, per ottenere vera guarigione, trattare parallelamente i Punti Trigger del bicipite femorale nonché del Gluteus perché altrimenti lo Psoas si troverà in breve nelle medesime condizioni di stress causate dai suoi antagonisti.

Altri fattori perpetuanti possono essere l'abitudine di stare seduti a lungo con le ginocchia vicine al petto, così come l'abitudine di dormire in posizione fetale sempre con le ginocchia piegate ad angolo acuto vicino al tronco.

Infine come spiegato sopra, determinati modi di sollevare pesi, che chiamano in azione una forte contrazione dello Psoas a causa dell'azione di leva degli avambracci invece di sfruttare la funzione portante della colonna, come p.es. la flessione dei bicipiti a mezzo di un pesante bilanciere, espongono a grossi rischi di innesco dei Punti Trigger dello Psoas nonché a vere e proprie ernie dei dischi lombari. In tali casi si cerchi di ridurre il peso oppure se si vuole usare peso elevato si adottino i manubri con flessione alternata dei bicipiti in modo da ridurre del 50% il carico.

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Commenti

Non esiste una specializzazione ufficiale in questo campo, vanno cercati caso per caso quei fisioterapisti, osteopati, chiropratici o massaggiatori che hanno esperienza di pratica manuale, massaggio, e Punti Trigger

Salve a tutti,ho 52 anni e sono ormai molti anni che soffro di dolori nella parte bassa della schiena zona centro/destra, che si irradiano nel gluteo e sulla coscia destra, fino a volte ad arrivare al piede. La gamba destra poi lateralmente la posso alzare pochissimo rispetto alla sinistra pena un immediato senso di dolore che si trasmette subito alla parte bassa della schiena, o se provo a calciare un pallone sempre con la gamba destra anche con poca forza (a tirare forte non se ne parla proprio pena imediata infiammazione)
dopo pochi tiri devo smettere per l'aumentare del dolore alla schiena. Dalla lastra si vede uno schiacciamento del disco L5-S1. Credo che il mio problema sia scaturito dal lavoro che ho fatto per molti anni(idraulico), mantenendo tutti i giorni per anni, una posizione accovacciata(una gamba ginocchio a terra l'altra piegata coscia vicino al petto,
o seduto con la gamba sinistra allungata e la destra piegata sotto il gluteo.
Spero che lei possa congliarmi qualche esercizio di allungamento idoneo o suggerirmi qualche lettura di facile comprensione. Tenga anche presente che provando a fare i classici esercizi di stretch sono praticamente di legno, come se i muscoli fossero diventati "corti".Grazie Dario Bovi

Salve Dario, l'approccio iniziale in questi casi e' sempre simile,e comprende stretching dello Psoas (vedi sopra), stretching del Quadrato dei Lombi (vedi articolo) e automassaggio di tutta la zona dei Glutei e Piriforme con una palla da tennis conto il muro o simile espediente.

Tale approccio va mantenuto quotidianamente e metodicamente per qualche settimana prima di trarre alcuna conclusione. Non e' necessario fare sessioni prolungate, bastano pochi minuti magari a piu' riprese durante la giornata.

Cordiali saluti

ringarziando x l'utilità di questa pagina
vorrei brevemente un consiglio.
Da circa 4 mesi soffro periodicamente di un dolore al fianco dx, da sopra l'osso della creta iliaca fino all'inguine passando per il lato addominale. Il dottore di base mi ha detto che poteva trattarsi di un'infiammazione dello psoas congiuntamente ad una discopatia. L'ortopedico mi ha prescritto una risonanza che farò a maggio. Il dolore migliora con una lieve attività fisica (pilates, yoga) ma peggiora con la corsa.
Può un'infiammazione del genere "intaccare" intestino e/o ovaie? Infatti ultimamente sento anche una tensione addominale e una sorta di pesantezza, mi consiglia altri appofondimenti o prima attendo la risonanza? Grazie

Consiglio anche parallelamente lo stretching del Quadrato dei Lombi. Tuttavia in tutti i casi come questo va escluso problema di altra natura e solo il medico puo' farlo.

proverò lo stretching e pre precauzione ho già prenoatato la visita ginecologica, anche se il mio medico di base aveva escluso altre implicazioni!

Salve, prima di esporvi l'ennesimo problema, vi faccio i miei complimenti per il sito, forse l'unico di reale utilità, soprattutto per gli sportivi, i vostri consigli sui p.trigger del pettorale mi hanno aiutata molto.
Premetto che pur avendo una scoliosi di 20° sin. convessa, non ho mai avuto problemi di trigger point, fino a quando un fisioterapista da "denuncia", in seguito ad un'infiammazione sull'attaccatura del femore mi ha definita "predisposta all'artrosi dell'anca" e mi ha consigliato il potenziamento del basso addome con sforbiciate e cerchi a gambe tese, che ho cominciato ad eseguire quasi ogni giorno , inizialmente per 10 minuti e poi per 40. Il problema é arrivato dopo circa 2 mesi, con una fitta sull'inserzione del retto femorale sin, durante lo stretching per lo psoas, sia quello con la gamba che scivola dietro che quello della gamba al petto e l'altra a terra. Solo dopo una settimana si é cominciato a palesare il dolorino all'inguine sin. Per farla breve, da brava incosciente, ho continuato le mie 2h e 30 di bici da corsa con salite annesse per 4 volte a settimana e poi ho ridotto a 2, eliminando solo gli addominali. Dopo un mese e mezzo il dolorino inguinale era diventato bilaterale ed era arrivato a prendere tutta la cresta iliaca, il punto vita e i dorsali + pubalgia, ovviamente...
Dopo essermi fermata, mi sono rivolta ad un osteopata belga molto in gamba, che mi ha vietato persino il nuoto, tanto stavo infiammata, mi ha messo un plantare di rialzo per riallineare l'anca più bassa, avevo il pube che chiudeva a forbice.
Mi ha controllata dopo 15 gg. e poi con cadenza mensile. Ho fatto 10 laser su ogni psoas, dopo 3 mesi l'osteopata mi ha dato l'ok per tornare a fare un po' di cyclette e più in là potenziamento in palestra con leg curl ed extention . Inizialmente avevo dolorini anche con 10 min di cyclette a 3 di difficoltà, ma poi nonostante tutto sono diminuiti con l'allenamento ed era sparito tutto. Purtroppo decisi di seguire dei corsi intensi di aerobica quasi giornalmente e con tutte quelle flessioni della gamba al petto e esercizi a terra, il problema é tornato in una settimana, ovviamente non grave. L'osteopata con le sue manovre me l'ha calmato e ridotto e mi ha detto di tornare a fare tutto dopo 15 gg. , ma di non fare più addominali, perchè sono loro a scatenare il problema perchè troppo tonici. Con un fastidio davvero lieve su entrambe le inserzioni sono andata a nuoto e, niente da fare, si é rinfiammato fino ai lombari, con lieve pubalgia. Quando ho spiegato telefonicamente il problema all'osteopata, mi ha detto che era normale perchè il muscolo era stato ristimolato e di tornare a nuotare lo stesso, ma sinceramente non ne ho avuto il coraggio. Inoltre vi anticipo, dicendo che non c'é contrattura in quanto, sdraiata su un tavolo, portando a turno le gambe al petto, la gamba opposta resta perfettamente a terra e dal ginocchio in giù va penzoloni a 90° circa. Stamane il fisioterapista me li ha controllati manualmente ma non ha trovato ingrossamento.
Sapreste dirmi se in questi casi l'allungamento può peggiorare la situazione e se c'é qualche "trucchetto" per evitare le recidive. Vi ringrazio anticipatamente della disponibilità.

Lo stretching in generale andrebbe sempre fatto dopo avere disattivato i Punti Trigger con il massaggio, in quanto specialmente se a freddo e con forza eccessiva puo' senz'altro aggravare un Punto Trigger gia' attivo.

Per lo stretching dello Psoas poi bisogna usare particolare gentilezza per non stirare eccessivamente i flessori superficiali specialmente in considerazione del fatto che quella zona e' raramente allungata per cui e' spesso non abituata all'allungamento.

Quindi, fare massaggio prima, e poi se mai lo stretching ma solo molto gentilmente e solo se non c'e' dolore o bruciore.

La ringrazio per la tempestiva risposta e colgo l'occasione per farle gli auguri di Pasqua.
Mi perdoni per l'assillo, ma ci sono alcune cose che non ho ben capito:
1) I punti trigger si attivano sempre con un'infiammazione, altrimenti sono passivi o l'infiammazione può verificarsi anche come fenomeno a parte?
2) Lo stretching dolce può essere sempre eseguito anche con l'infiammazione?
3) E' normale che lo psoas s'infiammi senza contrattura in atto e che basti una nuotata per trasformare un fastidio in un dolore diffuso?
4) Perchè si parla di fare nuoto per non caricare lo psoas, mentre su di me é deleterio più di una mezz'ora di cyclette?
5) Sarò sempre soggetta a queste ricadute, nel muscolo resterà sempre latente una sorta di "ricordo" di quella forte infiammazione?
Mi scusi ancora ma sono così stufa di questa situazione e mi odio per aver fatto quei deleteri addominali che hanno innescato il tutto.
La ringrazio ancora della disponibilità.

Il problema non e' tanto causato dal fare esercizi, ma da fare esercizio eccessivo e non fare stretching. I Punti Trigger possono essere sia attivi che latenti, e in quest'ultimo caso non causano dolore attivamente (ma comunque restringono il movimento).

Riguardo lo stretching, e' da evitare quando c'e' sollecitazione all'inserzione tendinea (p.es. Tallone di Achille o Gomito del Golfista). L'approccio migliore e' sempre quello di iniziare col massaggio, specialmente in fase acuta. Ma per esperienza, lo stretching di Psoas e Quadrato si rivelano utili nella maggioranza dei casi.

Il nuoto coinvolge senz'altro lo Psoas, quindi se causa problemi si puo' provare a farlo in maniera meno vigirosa, a cambiare stile, o a cambiare sport.

Salve, una sofferenza dei tp dell'ileopsoas potrebbe proiettare il dolore sul quadricipite femorale? Vorrei farmi trattare i punti trigger dell'ileopsoas ma sono molto preoccupato perché ho notato che se faccio pressione sul basso addome destro, dove é localizzato uno dei 3 tp dell'ileopsoas…avverto un forte dolore proprio in quel punto che però non viene proiettato né sul dorso nel sul quadricipite…ovviamente non ho spinto tanto.

La mia paura principale è quella di avere qualche problema all'intestino e quindi non vorrei peggiorare ulteriormente la situazione facendomi trattare l'ileopsoas.

Soffro di colon irritabile ma per il momento tutte le altri analisi (chron, Colite ulcerosa) sono state negative…non ho fatto la colonscopia perché gli esami di laboratorio non hanno rilevato niente.

Ci sono controindicazioni nel trattare i tp dell'ileopsoas ed eventualmente del Retto dell'addome ?

La pressione ovviamente non va fatta sugli organi dell'addome, ma sul muscolo. Per questo motivo e' bene essere posizionati ad un angolo in modo che gli organi addominali per gravita' vengono spostati lateralmente lasciando il muscolo accessibile. Per questo motivo il trattamento manuale dello Psoas e' meglio lasciato a mani esperte ma comunque e' perfettamente praticabile da soli a condizione di studiare e capire l'anatomia.

Ok...però se stando supini ed esercitando una leggera pressione sia dx che a sx del basso ventre si ha un pò di dolore... più che altro a destra (un dolore che corre verticalmente sino al lato dell'ombelico) e se a questo dolore si aggiunge uno stato di contrattura dell'interno coscia, lombalgie frequenti e affaticamento precoce del quadricipite femorale é probabile che si tratti dello psoas o potrebbe trattarsi un altro muscolo?

Uno psoas ipercontratto da dolore anche sul ventre...specialmente dopo aver fatto un pò di attività sportiva?

L'Iliaco puo' irradiare dolore all'inguine e coscia. Tuttavia l'Iliopsoas non e' accessibile per tutta la sua lunghezza per cui la parte alta (Psoas proprio) e' piu' facilmente raggiungibile. Il dolore all'ombelico non e' un segno di Trigger Ponts dello Psoas, ma potrebbe essere causato da Punti negli addominali (e da altre cause tipo ernia ecc).

Ok...ma il dolore all'addome si presenta solo alla palpazione e se sono disteso....con una gamba ciondolante...non ho dolori se starnutisco, se alzo pesi o se mi sforzo....é più probabile che si tratti di un trigger point piuttosto che di un'eventuale ernia addominale? ho anche fatto un'ecografia addominale completa...ma non sono venute fuori ernie (anche se non sò se sia l'esame diagnostico più appropriato).

Il punto e' che la diagnosi e' compito del medico. Se il medico esclude altre cause, allora un dolore di questo tipo potrebbe essere dovuto a Trigger Points negli addominali.

Se ho ben capito, lo stretching è molto importante in questo tipo di terapia tuttavia se praticato prima che i triggers points siano stati disattivati é addirittura controproducente…giusto? ma quand'è che un trigger point può dirsi veramente disattivato e quindi si può procedere con lo stretching…per esempio leggendo l'articolo sull'iliopsoas si capisce che questo muscolo è molto difficile da trattare e con la terapia manuale si può lavorare solo su una porzione del muscolo perciò diventa essenziale coadiuvare il trattamento dei TP con dello stretching opportuno..ma se tutti i tp del muscolo non sono disattivati non si potrebbe peggiorare la situazione per quanto detto prima?

Il problema con lo stretching risiede nel fatto che un Trigger Point attivo tende ad opporsi a qualsiasi tentativo di allungamento, per cui si ha la situazione di un nodulo ipercontratto all'interno di un fascio muscolare iperesteso, e il tentativo di allungamento causa ulteriore contrazione del nodulo e ulteriore estensione del fascio muscolare che lo ospita.

Per cui in linea generale e' bene iniziare prima col massaggio del Trigger Point in maniera da ottenere un almeno parziale rilassamento, dopodiche' lo stretching puo' essere fatto con meno rischi.

All'interno di questo schema generale vi sono per' due situazioni molto diverse.

Nel primo caso, si ha la situazione di un muscolo ipercontratto dal Trigger Point, che causa sollecitazione all'inserzione tendinea con conseguente http://it.wikipedia.org/wiki/Entesopatia e tendinite. In questo caso, lo stretching va sempre ad aggravare la situazione perche' raggiunge il tendine prima di raggiungere il Punto Trigger.

Nel secondo caso invece, si ha la situazione di un muscolo ipercontratto che comprime altre strutture a cui non necessariamente si attacca. Per esempio, il gruppo Psoas - Quadrato che comprime la colonna lombare e l'articlazione lombosacrale. In questo caso la sofferenza e' dovuta alla compressione e lo stretching allevia il problema immediatamente diminuendo lo schiacciamento delle strutture. Quindi in casi di questo secondo tipo, lo stretching si puo' in genere fare subito e spesso risolve situazioni dolorose incapacitanti nell'arco di pochi minuti. E siccome questi muscoli sono larghi e l'inserzione tendinea e' distribuita su superficie maggiore, il rischio di entesopatia e danno al tendine e' molto minore.

Vi sono poi casi intermedi dove variazioni dello stretch sortiscono effetti diversi (vedere il caso di Semitendinoso e Semimembranoso della coscia - lo stretching a gamba tesa aggravava la situazione, mentre lo stretching a gamba piegata al ginocchio la risolveva, in quanto questo secondo tipo sollecitava di meno l'inserzione tendinea).

Quindi: si allo stretching prematuro di Psoas, Quadrato, Scaleni. No allo stretching prematuro di Gemelli del polpaccio e di Flessori dell'avambraccio (per fare esempi concreti).

Ciao, ritorno sullo psoas per chiedervi se un quadro sintomatologico come il seguente può essere attribuito ad uno psoas accorciato

-rotazione del bacino
-dolore interno coscia
-Dopo aver fatto dell'attività motoria (cyclette, corsa) sento pulsare lungo l'inguine come se avessi un cordone spesso che lo attraversa.
-lombalgia
-dolore nel fondo schiena; tuttavia, (e qui sta l'anomalia), non saprei dire se questo si irradi in senso verticale od orizzontale nel senso che molto spesso è confinato nel centro del fondo schiena, subito sopra il sacro mentre altre volte ho l'impressione che propaghi in senso orizzontale ...tuttavia i tp nei quadrati dei lombi mi sono già stati trattati con successo

Infine; qualora lo psoas destro fosse accorciato si potrebbero avere ripercussioni sul gluteo piccolo sinistro e sui muscoli iliocostali lombari oppure è più probabile il contrario; ossia che una sofferenza dei muscoli iliocostali si ripercuote sullo psoas?

Un'osteopata mi ha richiesto una rx panoramica dei denti poichè mi ha detto che spesso una sofferenza allo psoas è collegata con un'anomalia nei denti del giudizio...mito o realta?

grazie mille per le vostre eventuali risposte

Salve,sono un ragazzo di 21 anni che gioca a calcio. Da qualche anno soffro di mal di schiena molto basso,monolaterale (dx) e avverto dolore solamente quando cammino a lungo o sto fermo in piedi o mentre dormo a pancia in giù,mentre corro e mi alleno no...mi e' stato detto che il dolore e' dovuto ad un accorciamento del muscolo ileo-psoas,in quanto anche quando calcio con la gamba sx avverto una specie di scossa sull'interno coscia/inguine...inoltre questo muscolo mi han detto che mi causa una compressione delle vertebre con conseguente iperlordosi...sapete dirmi se continuando a fare gli esercizi di sprechino per lo psoas come avete descritto voi sopra posso risolvere i miei problemi? Grazie

salve a tutti, ho avuto un distaccamento parziale della spina iliaca giocando a pallonew di circa 1,2 mm volevo sapere quali sono i tempi di recupero per tornare a giocare partite a livello alto grazie

salve, soffro da 2 anni di continui problemi alla spina eliaca con continui infortuni volevo sapere i tempi di recuopero per giocare di nuovo ad alti livelli con un distaccamento parziale di 1,2mm
grazie !

Salve a tutti. Da 4 mesi sono fermo con la corsa a causa di un fastidio che sento sulla zona dell'inguine sinistro. RM lombare negativa. Lieve inspessimento dell'adduttore rilevato dall'ecografia.
Dopo una maratona e una gara collinare ho deciso di fermarmi e farmi vedere perchè ormai avevo problemi anche a camminare. Piegandomi mi sembrava di avere un palloncino che mi schiacciava la zona dell'inguine, avevo anche delle fitte durante il giorno fino al testicolo sx. Dopo molto riposo, almeno nelle attività quotidiane non rilevavo più sintomi. sabato ho riporvato a correre, a ritmo blando, dopo 1 km in cui comunque sentivo un leggero fastidio ho camminato per 1 km. ho ripreso a correre a ritmo un po' più sostenuto per vedere cosa succedeva e dopo 2 km ho dovuto fermarmi per il dolore che mi è rimasto fino a stamattina. da notare che domenica ho fatto 60 km di mtb con salite anche impegnative e come altre volte non ho avuto alcun problema. Sembra che il problema sia dovuto all'avanzamento della gamba. Ci sono gli elementi per dire che si tratta di ileo psoas o forse si tratta di altro? Che posso fare? Resto a riposo per altri 4 mesi e aspetto? Grazie in anticipo per i consigli.

Salve Andrea,
le scrivo per sapere se ha risolto il suo problema e augurandomi di sì... in che modo... perchè ho la sua stessa sintomatologia: "piegandomi mi sembra di avere un palloncino che mi schiacciava la zona dell'inguine, avevo anche delle fitte durante il giorno fino al testicolo sx".
Stessa zona, stessa sensazione. Acuita dopo qualsiasi attività fisica più prolungata della semplice camminata (corsa, calcetto etc).
Sono fermo da ormai due mesi, su consiglio di un chirurgo addominale al quale mi ero rivolto per indagare su una possibile ernia che, al tatto e poi confermata da una successiva ecografia, è risultata non esserci.
La sua diagnosi è stata di una pubalgia (alquanto generica come diagnosi) e oltre al riposo (40gg) mi aveva detto di assumere antinfiammatori per il dolore che non ho preso perchè il dolore sinceramente non c'era ma più una sorta di fastidio... presenza sorda... che si faceva sentire nella zona dell'elastico degli slip.
Ora sto praticando un pò di stretching ed esercizi posturali (e proprio alla ricerca di info sull'ileopsoas sono capitato sul suo post).

Spero in una sua risposta e ovviamente estendo la richiesta di consigli agli altri.

Felice

Buongiorno a tutti. Da questa estate, con alti e bassi, soffro di dolori ai due glutei. Fino ai primi di gennaio, ho praticato esercizi di strech che tutto sommato mi davano sollievo. A gennaio, con il freddo, aumentava il dolore alla schiena per cui il mio medico mi ha prescritto dicloreum e muscoril. Ho la sensazione che, a seguito di una delle punture, la situazione sia peggiorata di molto. Forti dolori al gluteo sinistro ed al lato dx del polpaccio. La posizione assunta è di un forte piegamento a destra con accorciamento della gamba destra.Il dolore è molto forte a livello del gluteo, come qualcosa che punge.
Ho la senzazione che il problema sia di natura muscolare, anche perchè, in posizione in piedi, premendo sul lato sx posteriore alla altezza della colonna appena sotto la gabbia toracica, sento un forte dolore che è uguale a quello percepito durante la deambulazione(Tipo sciatalgia). Il dolore più Vorrei la gentilezza di un parere in merito. Grazie. Giuseppe

Salve Giuseppe, il peggioramento col freddo e' tipico dei Punti Trigger in particolare del Quadrato dei Lombi. La prima cosa da fare sarebbe evitare di prendere infreddature nella zona lombare (attenzione a non scoprirsi di notte dormendo). Poi lo stretching del Quadrato andrebbe fatto in maniera graduale ma regolare http://punti-trigger.com/content/il-quadrato-dei-lombi-il-muscolo-delle-...

Assieme allo stretching del Quadrato di cui sopra, andrebbe fatto lo stretching dell'Iliopsoas (richiedono entrambi solo pochi minuti per sessione - ripetere le sessioni a piu riprese nel corso della giornata senza forzare mai ma gradualmente intensificando).

Infine, automassaggio di tutta la zona dei Glutei con le nocche del pugno chiuso oppure con palla da tennis o simile oggetto, posto fra gluteo e parete.

Le punture in zona Glutei possono talvolta innescare o peggiorare Punti Trigger nonche' danneggiare il Nervo Sciatico.

Salve.Da circa 5 anni ho subito una operazione di ernia bilaterale.Tutto a posto,ho ripreso normalmente l'attività in piscina;dopo un ano dall'operazione,ho cominciato a sentire un dolore persistente all'inguine,in corrispondenza della cicatrice della cicatrice dell'ernia a sinistra.Fermamente convinto che fosse qualcosa dovuto all'operazione(anche in considerazione del fatto che durante la convalescenza,avevo avvertito uno strappo che mi aveva tolto il fiato per una trentina di secondi almeno),ho effettuato nei successivi 3 anni, varie visite chirurgiche con esito sempre uguale: operazione riuscitissima e nessun problema.Ma il dolore c'era ed anche forte!All'ennesima visita dal chirurgo che ha eseguito l'operazione,mi è stato detto che probabilmente avevo un problema all'inserzione del muscolo o tendine,non ricordo bene,nel bacino.A questo punto vado da un ortopedico,il quale(ora non so bene il termine tecnico)mi "sconocchia" l'anca con una mossa e da li' mi è passato tutto.So solo io quanti soldi ho speso per le visite chirurgiche,fermamente convinto che tutto dipendesse dall'operazione...!
Il dolore,ogni tanto mi torna ma leggendo quà e là su internet,ho trovato una mossa con la quale mi "sconocchio" e mi passa tutto di nuovo.Ho pensato che ,siccome ho avuto un incidente grave da bambino,la muscolatura intorno all'articolazione dell'anca possa essersi sviluppata e assestata malamente,ed ora siano necessari più "sconocchiamenti"per far sì che la muscolatura si assesti di nuovo in maniera corretta(infatti le "sconocchiature" sono necessarie sempre più di rado).Leggendo dello psoas ho provato a fare lo stretching come descritto,e devo dire che ne ho tratto giovamento.Il mio dubbio è:Posso continuare a "sconocchiarmi" con quella mossa(ovviamente facendo degli esercizi che penso siano propedeutici alla mossa finale)senza timore di causare danni in seguito?
Devo dire che tra l'uno e l'altro,il dolore mi passa completamente.
Grazie per la risposta.
Cordialità.

Buongiorno. senza entrare in discussioni in merito, va detto che le manipolazioni veloci sono di competenza dei chiropratici e osteopati e comportano sempre una piccola probabilita' di danneggiare le articolazioni. Il massaggio invece, procedendo lentamente, e' molto piu sicuro. Un dato per tutti: negli USA l'assicurazione per i chiropratici costa una fortuna, quella per i massaggiatori costa intorno ai $200 l'anno.

Quindi a mio avviso e' meglio procedere esclusivamente tramite massaggio e stretching, specialmente nel fai-da-te, e se mai, riservare le manipolazioni e gli "sconocchiamenti" ai professionisti del campo.

La mia opinione strettamente personale poi e' che le manipolazioni veloci hanno senso in traumi acuti, ma per condizioni croniche lo stesso risultato si puo sempre ottenere con stretching e massaggi opportuni e senza i rischi dei movimenti violenti e forzati (con tutto il dovuto rispetto per chiropratici e osteopati).

Grazie per la risposta!Ultimamente mi basta fare un pò di stretching per lo psoas e mi passa tutto all'istante.
Penso proprio che seguirò il suo consiglio e non mi sconocchierò più,anche perchè il problema si risolve con lo stretching.
Grazie ancora.
Cordialità

Grazie per i suoi consigli.Da quando faccio solo streching e massagi non sento più dolore.
Grazie infinite

Articolo dettagliato, ottima la descrizione della terapia.

Dopo tanti esami e altrettante visite, mi è stata diagnosticata la sindrome del piriforme, lato destro. Lavoravo al computer, dormivo sempre in posizione fetale sul lato destro e soffrivo di colite. Il problema è parzialmente rientrato, ma è ancora invalidante, sia da seduta, che camminando.

Può l'infiammazione dello psoas, mai diagnosticata, aver invece causato la sindrome del piriforme?
Avverto una fitta affianco alla congiunzione fra vertebra lombare e toracica. Da quando ho scoperto che chiudevo il femore verso l'interno, provocandomi i dolori al piriforme, lo tengo più aperto (simmetrico rispetto a quello sinistro), ma sento una fitta inguinale e sensazione di muscoli stirati. Però il corpo sembra più equilibrato, tutto il lato esterno del piede destro riesce a toccare terra correttamente e anche il dolore al tallone tende a scomparire. Rimane la sensazione di debolezza, mancanza di supporto nel zona lombare destra. Il respiro è meno superficiale e accelerato, quando riesco ad allungare lo psoas.

Dopo un giorno di dolore non terribile ma da non rilassarsi , ho fatto 2 volte lo stretching e il dolore se ne' e' quasi andato , complimenti x la spiegazione

Salve, ho letto l'interessante articolo e vorrei capire se la mia problematica può essere inerente a quanto presentato nell'articolo.

Dalla lastra risulta una diminuzione della naturale lordosi lombare e una diminuzione dello spazio tra L4 e L5 e come scritto in oggetto la Risonanza magnetica ha evidenziato un principio di protrusione discale mediana L3/L4 e L4/L5 con impronta sul sacco durale

Ho effettuate sedute posturali con un fisioterapista(Mesier) circa una 20ina per 2 mesi, il fastidio lombare iniziale concentrato sulla colona/coccige, si è spostato lentamente verso destra in maniera orizzontale in contemporanea avevo sempre dolori anche alla colonna altra tra scapole e cervicale.

Io faccio un lavoro molto sedentario(al computer) ho 35 anni, ho sempre fatto attività fisica e maggiori fastidi li provo ora quando sono seduto.

Non ho altri interessamenti come dolore, quello alla schiena sta passando dopo 3 sedute chiropratiche, ma rimane ben accentuato quello lombare.

Cosa ne pensate, posso effettuare gli esercizi citati nell'articolo, oppure il mio problema è da cercare altrove?

Grazie mille,
Daniel

Salve Daniel,

il Quadrato dei Lombi causa distribuzione orizzontale del dolore: http://punti-trigger.com/content/il-quadrato-dei-lombi-il-muscolo-delle-...

Per il dolore fra le Scapole vedere articolo sugli Scaleni.

Grazie per il consigli.
Buon WE.
Daniel

Grazie dell'articolo. Sembra questo il mio problema. Operato al ginocchio dx (lassità rotula congenita) nel 2001 dopo qualche mese inizi a farmi male la zona lombare sx (verificate protrusioni). Dopo qualche anno il dolore scende fino alla gamba e su fino alla spalla sempre sx. tutta la schiena sx è contratta. Fatto riabilitazione ed esercizi tutti i giorni, fisioterapia, visto posturologi, osteopati. Nessun risultato, sempre pià ccontratto. Chiedo consiglio oramai dolore cronico.

Salve Andrea, consiglio di leggere anche l'articolo sul Quadrato dei Lombi: http://punti-trigger.com/content/il-quadrato-dei-lombi-il-muscolo-delle-... e di praticare tutti gli esercizi di stretching indicati.

Buon giorno
mi è stato riscontrato un ematoma generato da distrazione/strappo durante sollevamento pesi (squat da terra massimali). Sono passate 6 settimane e il dolore non cessa. Quanto tempo ritiene necessario fare passare prima di iniziare lo stretching?
Grazie

Salve Enrico, se il dolore persiste anche a guarigione avvenuta si potrebbe trattare apppunto di Punti Trigger.

L'approccio piu' prudente sarebbe comunque quello di iniziare con un massaggio a passi corti (1 - 2 cm) e trasversale cioe' a 90 gradi rispetto alla direzione delle fibre muscolari coinvolte. In tal modo se il tessuto non fosse ancora completamente guarito si eviterebbe di applicare stretching alle fibre muscolari ma al contempo si favorirebbe la circolazione sanguigna e il massaggio dei Punti Trigger. Solo in seguito quando si e' certi della guarigione dello strappo allora si puo' iniziare ad aggiungere un programma di stretching gentile (mai forzare e mai arrivare al dolore).

Grazie per il gentile e veloce riscontro. La domanda allora sorge spontanea, quanto tempo dovrò attendere prima di poter tornare a sollecitare le fibre sia con stretching che, sopratutto con attività fisica intensa (trx, corpo libero, salti, affondi, flessioni, ecc non parlo di esercizi di massa). Cosa può consigliare per velocizzare la guarigione?
Grazie mille

Il consiglio e' appunto il massaggio seguito da stretching gentile. In ogni caso il dolore va interpretato non come un nemico ma come un segnale di problemi da risolvere, per cui finche' c'e' dolore occorre usare la prudenza e dedicarsi alle attivita' terapeutiche di massaggio e stretching moderato. E' anche vero che in alcuni casi il dolore da Punti Trigger puo' essere aggravato da inattivita' fisica e vita sedentaria per cui occorre distinguere caso per caso, ma comunque quando c'e' stato un trauma occorre usare la prudenza e ritornare alle attivita' in maniera graduale.

La ringrazino della disponibilità e del suo lavoro
Enrico

grazie per aver condiviso questo post, lo trovo molto interessante.

saluti

Salve, intanto complimenti x l'articolo.
Credo di avere lo psoas contratto, quando provo a fare lo stretching non riesco a superare l'angolo di 90 gradi tra le due coscie e sento tirare la schiena dal lato stirato e anche un po' di male lombare (oltre che inguinale).
E' normale vista la contrattura, cioè posso procedere pian piano finchè il dolore non sparirà, oppure è meglio far sciogliere lo psoas da un fisioterapista prima di fare stretching?
Grazie mille;-)

Buongiorno complimenti per l'articolo esplicativo e dettagliato in cui ritrovo ogni manifestazione della contrattura a carico del gruppo ileo psoas. Consiglio come rimedio manuale la Tecnica Furter presso il dott. Giachino Legnante Pavia per dolori acuti. Ed inoltre chiedo se la poca elasticità del bicipite femorale puó influire a contrarre lo psoas. E chiedo se conoscete terapisti che possano insegnarmi a fare quotidianamente stretching per una fase di mantenimento. Grazie mille Jacopo