Gli Scaleni

Se c'e un complesso muscolare che il serio praticante deve padroneggiare, ebbene questo e' il gruppo degli Scaleni.
Gli Scaleni sono fra i muscoli che quando afflitti da PT causano le maggiori miserie miofasciali dell'umanita! Sono muscoli complessi da comprendere e molti masso- e fisio-terapisti fanno fatica a familiarizzarsi con essi. E vi e' un certo indugio da parte dei terapisti a manipolare le aree del collo per paura di compromettere zone sensibili. Tuttavia occorre comprendere a fondo la natura degli Scaleni e le ramificazioni causate dai loro PT.

Anatomia

Il gruppo degli Scaleni si divide in S. Anteriore, S. Medio, e S. Posteriore. In un piccolo numero di individui e' presente un quarto muscolo detto S. Minimo.

Gli Scaleni si estendono dai Tubercoli Cervicali alle prima e a volte alle seconde costole. Circondano il cosiddetto Stretto o Egresso Toracico che comprende la Vena e Arteria Succlavie e il Plesso Nervoso Brachiale.

Sintomi

I PT degli Scaleni causano una estesa varieta' di sintomi che comprendono dolore riferito, disfunzioni neurologiche, disfunzioni linfo-circolatorie, e disfunzioni meccanico-motorie.

Il dolore riferito si estende anteriormente al petto, alla spalla, al bicipite, all'avambraccio, e alle dita. Posteriormente si ha dolore alla spalla, tricipite, e zona fra la scapola e le vertebre toraciche.

Inoltre vi puo' essere dolore e irrigidimento alla base del collo.

Il dolore al petto simile a quello causato da PT degli Scaleni sinistri puo' anche essere sintomo di condizione cardiaca seria, per cui occorre sempre escludere tale evenienza. Viceversa, spesso ci si preoccupa di condizioni cardiache quando il dolore e' invece di pura origine miofasciale.

I fasci muscolari tesi negli Scaleni possono causare anche la Sindrome dello Stretto Toracico, che consiste nella compressione dei nervi del Plesso Brachiale e dei vasi subclavi. La compressione dei nervi causa problemi neurologici alla mano come intorpidimento e debolezza, e la compressione della Vena Subclavia causa edema alla mano stessa impedendo il riflusso sanguigno.

E' chiaro da questa breve panoramica come i PT degli Scaleni possono causare una enorme varieta' di sintomi che spesso vengono interpretati in modo erroneo e danno origine a diagnosi sbagliate e preoccupanti.


Trattamento

Per effettuare il massaggio profondo dei PT degli Scaleni occorre familiarizzarsi bene con l'anatomia di questi muscoli. Si studi bene la tavola anatomica e si cerchino di visualizzare i vari strati muscolari nonche' le diverse direzioni delle fibre dei vari muscoli del collo.

Il modo migliore per lavorare sugli Scaleni e' avere il paziente supino sul lettino. Ci si siede quindi su uno sgabello alla testa del paziente e si ruota la sua testa 45-90 gradi verso il lato opposto a quello coinvolto con la mano opposta a quella operante.

Occorre quindi palpare il lato del collo e oltrepassare lo Sternocleidomastoideo che e' muscolo piu' superficiale e soffice degli Scaleni.

I PT degli Scaleni sono possibili lungo tutta la loro lunghezza per cui occorrera' assicurarsi di esplorare i muscoli lungo la loro intera estensione inclusa la parte che e' coperta dalla Clavicola.

Il massaggio si puo' effettuare efficaciemente col Pollice Rafforzato, con l'Indice Rafforzato, e con la I Falange dell'Indice.

I PT degli Scaleni sono estremamente dolorosi e il paziente e' spesso sorpreso di avvertire il dolore riferito in zone remote quali la mano, il petto, o la Scapola.

L'approccio migliore e' di soffermarsi su ciascun PT per non piu' di un minuto ma di effettuare diverse sedute a pochi giorni di distanza evitando di sovraccaricare il paziente anche psicologicamente con un tipo di trattatemto che benche' estremamente efficacie puo' all'inizio essere alquanto doloroso data la gravita' dei PT degli Scaleni.

Lo stretching degli Scaleni si effettua da soli sedendosi sulla mano del lato coinvolto (per aumentare la trazione) e passando la mano opposta sopra la testa agganciandola al di sopra dell'orecchio. Si tira quindi lentamente la testa dal lato opposto fino a fare toccare la spalla. Il grado di rotazione della testa sull'asse cervicale determinera' quale Scaleno viene allungato, cioe' se lo sguardo e' rivolto verso la spalla afflitta' si alungera' lo Scaleno Anteriore, se lo sguardo e' volto in avanti lo Scaleno Medio, se lo sguardo e' volto alla spalla opposta lo Scaleno Posteriore.

Una volta disattivati almeno parzialmente i PT con il massaggio, un ottimo esercizio consiste nell'afferrare in posizione eretta due manubri di 5-20 kg ciascuno (a seconda della statura, muscolatura, e forma fisica) e lasciando penzolare le braccia rilassate con i manubri stretti in mano, circondurre (ruotare) la spalla in una direzione e poi nell'altra lasciando che il peso operi lo stretching del lato coinvolto, ruotando la testa sull'asse centrale per isolare lo Scaleno come descritto sopra. Procedere con lentezza e cautela, iniziando con manubri leggeri e gradualmente aumentando il peso ma sempre nei limiti del confortevole. Fare almeno 20 rotazioni per sessione. Nota: il Trapezio deve essere rilassato, e le spalle tenute basse.

Tutti gli esercizi di stretching vanno sempre effettuati per ambedue i lati per motivi di simmetria.

Fattori Scatenanti

Gli Scaleni coprono essenzialmente due funzioni. Essi stabilizzano il collo lateralmente, e coprono il ruolo di muscoli respiratori in quanto solevano la prima costola.

Di conseguenza, fattori scatenanti e aggravanti o perpetuanti sono essenzialmente incidenti p.es. automobilistici dove la testa e' soggetta a impulso improvviso, o anche crisi respiratorie p.es. crisi di tosse. Inoltre respirazione incorretta di tipo paradosso in cui si espande il petto mentre si contrae l'addome (invece di espandere contemporaneamente l'addome) sono ulteriori fattori. Inoltre, l'uso esteso della tastiera del PC specialmente se non si ha supporto adeguato per i gomiti, tendera' ad aggravare i PT degli Scaleni. Infine la mancanza di calore adeguato riducendo l'afflusso di sangue e causando ulteriore contrazione muscolare nel tentativo di generare calore sono noti fattori aggravanti - e' essenziale usare la sciarpa!

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Commenti

Il seguente esercizio e' un ottimo stretching per gli Scaleni. Aggiungo al video alcune considerazioni:
1) Procedere con estrema cautela senza assolutamente forzare.
2) Agganciare prima la mano (opposta) sulla testa, e poi la mano (del lato coinvolto) sotto il sedile.
3) Effettuato lo stretching, procedere in senso inverso cioe' rilasciare prima la mano che si era portata sotto il sedile, e poi la mano che aveva agganciato la testa.
4) L'intensita' dello stretching va gentilmente regolata in base alla tensione della mano cha aggancia il sedile. La mano che aggancia la testa si mantenga ad una determinata tensione per tutto l'esercizio. In questo modo si avra' totale controllo sull'intensita' dello stretching.
5) Gli Scaleni sono tre. Il singolo Scaleno si focalizza in base all'angolo di rotazione della testa. Quindi per stretching dello Scaleno Anteriore, si ruoti il capo dal lato coinvolto e lo si mantenga cosi' ruotato prima di agganciare il capo con la mano e per tutto il tempo dello stretching. Per lo Scaleno Medio, si mantenga il capo in posizione neutrale (come nel video). Per lo Scaleno Posteriore, si ruoti il capo dal lato opposto a quello coinvolto prima di procedere. Variando poi l'angolo di rotazione all'interno di queste tre direzioni generali, ci si focalizzera' in maniera molto accurata sulle determinate fibre di ciascun muscolo.
6) Mantenere la tensione per un minuto, quindi rilasciarla molto lentamente.
7) Fare sempre l'esercizio da ambedue i lati. Evitare di fare stretching solo da un lato perche' altrimenti si introduce una asimmetria dannosa. Fare prima lo stretching del lato problematico e doloroso, e poi quello del lato opposto. A volte rilasciando uno Scaleno si attiva un Punto Trigger latente nello Scaleno antagonista, per cui a maggior ragione occorre fare lo stretching di ambedue i lati.
8) Di nuovo: Procedere con lentezza, gentilezza, gradualita' e cautela! Non forzare!.

Ottimo!!!! Ho eliminato un dolore che avevo da mesi...immagino che dovrò ripetere lo stretching giornalmente.

Ci ho provato anche io per lo stesso fastidio interscapolare, soltanto che ora, il giorno dopo, mi è passato il fastidio tra le scapole ma mi fanno male gli scaleni! che posso fare?