Punti Trigger e Nutrizione

Uno dei fattori perpetuanti delle sindromi miofasciali che viene spesso sottovalutato è l'insufficienza di alcune vitamine e di alcuni minerali.

Spesso, per ottenere una duratura remissione dei problemi collegati ai Punti Trigger, non è sufficiente la terapia manuale ma occorre eliminare tutti i fattori perpetuanti. In questo articolo mi soffermerò sulla importantissima categoria di fattori perpetuanti costituita dalla inadeguata nutrizione.

Innanzitutto occorre capire la connessione fra insufficienze o deficienze nutritive e Punti Trigger. Ciò si spiega essenzialmente su due fronti, la crisi energetica collegata ai Punti Trigger da un lato, e le disfunzioni neurologiche dall'altro. Ora accade che determinate vitamine fungono da coenzimi che fanno parte di sistemi enzimatici e senza le quali gli enzimi non possono portare avanti essenziali funzioni metaboliche. Ciò può causare disturbi del ciclo energetico che tenderanno ad esasperare la irritabilità dei Punti Trigger, i quali sono in ultima analisi essi stessi causati da una crisi energetica locale al livello dei sarcomeri muscolari. Inoltre la deficienza di alcune vitamine causa disturbi neurologici che andranno ad accentuare suddetta irritabilità per via nervosa.

Vi sono particolari gruppi particolarmente a rischio di insufficienze vitaminiche e minerali, in particolare gli anziani, le donne in gravidanza e allattamento, i pesanti consumatori di alcol e di droghe, coloro che seguono diete molto ristrette e totalmente prive di alimenti di origine animale, i malati cronici e persone che assumono determinati farmaci.

In tutti costoro, alla carenza vitaminica e/o minerale si associa una elevata sucettibilità alle sindromi miofasciali e una maggiore difficoltà di completo successo nella loro cura.

Esulando per un attimo dall'argomento miofasciale, mi preme sottolineare come carenze vitaminiche nella dieta moderna siano associate anche a mali gravi quali il cancro: ogni persona interessata alla Medicina Olistica dovrebbe legere a tale proposito il ponderoso scritto del Dott. Giuseppe Nacci : Mille Piante Contro il Cancro, scaricabile gratuitamente.

Janet Travell scoprì che spesso, una insufficienza vitaminica subclinica causa problemi miofasciali molto prima dell'insorgere di una deficienza clinica vera e propria. Le 5 vitamine che si sono rivelate fondamentali per completare la terapia dei Punti Trigger sono le seguenti:

  1. Tiamina (Vit. B1). La deficienza di B1 causa il Beriberi. La sua insufficienza peggiora le sindromi miofasciali perché da un lato prende parte al metabolismo del Glucosio (il combustibile dei muscoli), e dall'altro perché è essenziale nel funzionamento dei nervi. La Tiamina è presente in p.es. carne di maiale, legumi, noci e cereali integrali, ma è facilmente distrutta dal calore oltre i 100 gradi (p.es. nella pentola a pressione) e viene persa nell'acqua essendo idrosolubile. La sua tossicità è molto bassa o nulla.
  2. Pirossidina (Vit. B6). È vitamina idrosolubile essenziale nel metabolismo energetico e nel metabolismo dei lipidi, e la sua deficienza causa degenerazione della mielina dei nervi. Benché la B6 sia conservata bene dal corpo, la richiesta aumenta con l'età e con l'ingestione di proteine. Fonti ricche di B6 sono la carne di fegato, reni, pollo, tonno, soia, alcune noci e legumi, banane e avocados.
  3. Cobalamina (Vit. B12) e Acido Folico. Queste due vitamine sono strettamente collegate e sono essenziali nella sintesi proteica, nella produzione dei globuli rossi, e nella sintesi degli acidi grassi e la produzione di mielina dei nervi. Le fonti di B12, che è anche essa idrosolubile, sono essenzialmente animali, per cui coloro che seguono una dieta strettamente vegana sono ad alto rischio di insufficienza, che però in genere inizierà a verificarsi dopo molti mesi di dieta rigorosa per cui non sarà subito evidente. Sarà quindi opportuno per chi segue questo tipo di dieta assumere qualche alimento animale quale p.es. uova o pesce periodicamente per evitare di esaurire le scorte di B12. L'Acido Folico è invece presente nei vegetali a foglie (da cui il nome), nella frutta, e nel fegato.
  4. Acido Ascorbico (Vit. C). La sua deficienza causa lo Scorbuto. La vitamina C inoltre previene l'indolenzimento muscolare post-esercizio, e rafforza i capillari e la produzione di collagene, per cui è utile nei casi di piaghe da decubito. Secondo alcuni ricercatori è anche utile nel cancro in quanto sembra allungare l'aspettativa di vita dei malati, benché non sembra sia sufficiente a curarlo, anche se vi sono proponenti di terapia di vit. C a megadosi che ritengono il contrario. Tuttavia megadosi di C oltre i 1000 mg possono mettere a rischio di calcoli renali. Ottima fonte di C è costituita dagli agrumi, oltre che da diversi vegetali crudi quali i broccoli crudi, e una buona spremuta di 4-5 arance fresche dovrebbe essere sufficiente per il fabbisogno giornaliero della persona sana. I fumatori sono ad alto rischio di carenza di Vit. C.
  5. Inoltre alcuni minerali si sono rivelati importanti per proteggere da ricadute nelle sindromi miofasciali, e i principali sono Ferro, Calcio, Potassio e Magnesio.

    In Pratica

    È costoso e complicato fare accertamenti di laboratorio per stabilire le insufficienze vitaminiche, che a differenza delle vere e proprie deficienze, non danno adito a malattie vere e proprie ma a sintomi ambigui difficilmente identificabili fra cui iperirritabilità dei Punti Trigger miofasciali. L'approccio più sensato è quello di fare una dieta ricca di vegetali freschi e crudi e di assumere un supplemento multivitaminico e di minerali bilanciato, evitando megadosi se non in casi specifici e sotto competenza del medico.

    Inoltre si è a maggior rischio di carenze se si appartiene ai gruppi seguenti: anziani, donne in gravidanza e allattamento, alcolisti, tossicodipendenti, vegetariani estremi, fumatori, e malati cronici. In questi casi potrebbe essere opportuno assumere un maggiore quantitativo di vitamine, badando sempre però a mantenersi entro le dosi terapeutiche e a non esagerare in particolare per le vitamine A, D e E i cui rischi tossici sono più grandi.

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