Punti Trigger e Idroterapia

Nella terapia dei Punti Trigger, è importante integrare varie pratiche in un sistema di mantenimento che deve divenire abituale se si vuole veramente debellare il problema del dolore e delle disfunzioni miofasciali.

Si è visto come sia necessario unire, al massaggio, la pratica quotidiana di stretching, la rimozione di abitudini posturali o dinamiche perpetuanti, e la correzione di deficienze di vitamine e di minerali.

Un'altra pratica da riscoprire ed integrare nel sistema è l'antica pratica della Idroterapia.

Storia

La principale autorità che riportò in vigore questa pratica terapeutica antichissima fu Padre Sebastian Kneipp (1821 - 1897), il quale da giovinetto curò se stesso da tubercolosi avanzata con immersioni nelle acque gelide del Danubio.

La sua terapia divenne famosa in tutto il mondo, tanto che egli curò nel 1892 l'Arciduca d'Austria Francesco Giuseppe dal Morbo di Bright (Nefrite) e nel 1894 curò papa Leone XIII.

Teoria

Il concetto fondamentale in gioco è quello dello sbalzo termico. La tecnica consiste nell'alternare applicazioni di acqua calda e fredda sulla parte malata, in modo da favorire un effetto-pompa da parte del sangue che a seguito del freddo si ritira in profondità e a seguito del caldo riemerge in superficie. In tale modo si rimuovono le tossine dalla parte trattata e al tempo stesso si irrora la parte stessa di nutrimento e ossigeno.

Ora, se ritorniamo alla fisiologia dei Punti Trigger, notiamo che un Punto Trigger è causato da una crisi energetica locale e da una stasi con conseguente accumulo di materiale tossico di scarto, p.es. Acido Lattico. Risulta quindi logico provare a risolvere la crisi energetica e depurare la zona a mezzo dell'Idroterapia.

Pratica

In concreto, la terapia è estremamente semplice (il che non implica che sia soggettivamente facile).

In primo luogo, occorre regolare il miscelatore dela propria doccia in modo da poter ottenere il maggiore sbalzo di temperatura possibile fra caldo e freddo, compatibilmente con il non rimanere ustionati, cioè occorre che l'acqua si possa rendere più fredda e più calda possibile senza che però questa diventi bollente e ustioni la pelle, occorrerà pertanto fare delle prove e possibilmente opportune modifiche all'impianto di miscelazione. Per chi non avesse le strutture idrauliche adatte, occorrerà allora ingegnarsi con bacinelle di acqua calda e ghiacciata, cosi' come si faceva ai tempi di Padre Kneipp. P.es, in alcune zone residenziali i cui impianti idrici usano tubature superficiali, specialmente d'estate la temperatura dell'acqua non sarà sufficientemente fredda, e allora si potranno usare bacinelle di acqua e ghiaccio per il trattamento, alternando tale acqua con quella calda dal getto della doccia.

Si inizia quindi con una doccia calda, e si porta la temperatura al massimo sostenibile (di nuovo, senza ustionarsi!), per un minuto o due. Dopodiché si sposta il miscelatore e si passa al getto completamente freddo, da mantenere per almeno un minuto, meglio se più a lungo, p.es. 2-5 minuti di getto freddo.
Poi si ritorna al caldo e si ripete il ciclo caldo freddo per almeno 3-5 volte.

P.es. supponiamo una persona sia afflitta da sciatica, allora le aree da trattare saranno le zone di glutei (Gluteus, Piriformis), lombari (Quadratus Lumborum, Psoas), retro della coscia (gruppo del Bicipite Femorale), e basso addome (Psoas, Iliacus), e si potrà procedere in tali aree con 1 minuto caldo e un minuto freddo per 5 volte per un totale di 10 minuti di idroterapia.

La maggiore difficoltà di questo tipo di trattamento è quella psicologica di vincere la repulsione per l'acqua gelida. È questo un punto fondamentale da accettare in molte terapie naturali: occorre vincere una iniziale barriera fatta di pigrizia e indolenza cui la vita moderna ci ha assuefatti. In maniera analoga, un massaggio di Punti Trigger può essere dapprima doloroso specialmente per coloro che associano il massaggio a pratiche sensuali e di lusso. Tuttavia se si vuole ottenere vera guarigione, occorre capire che niente si ottiene da niente e che il corpo va stimolato in maniera adeguata per ottenere risultati concreti.

Pertanto, si, una doccia ghiacciata non è sempre piacevole, e non vi è niente di male a procedere per gradi abituandosi agli estremi di temperatura un poco alla volta. Tuttavia i vantaggi raggiungibili con questa pratica millenaria e semplicissima, che chiunque può praticare nella intimità della propria vasca da bagno, sono enormi. Che si tratti di dolori muscolari, artrosi, fatica cronica, o mali ancora più gravi, la semplice pratica delle doccie calde e fredde arrecherà benefici inaspettati e comprovati da generazioni e generazioni di terapeuti in ogni angolo del pianeta.

Commenti

ho un certo rammarico che si siano perse tutte quelle storie che sapevano i vecchi di una volta di come curarsi in modo semplice e facendo molta prevenzione ...ma questo è il prezzo del progresso cui dobbiamo sottostare

Dopo aver letto un libro di idroterapia del Dr. Kneipp, da circa 20 anni tutte le mattie faccio una doccia calda e poi finisco con l'acua fredda sia d'estate che in inverno. Non ho più contratto raffreddori o malattie da raffreddamento. La consiglio vivamente a tutti.