Il migliore strumento per l'automassaggio: Theracane®

Il modo migliore, e forse l'unico, per imparare a fondo a curare i Punti Trigger e' quello di iniziare con i propri.

Massaggiare i propri Punti Trigger permette, oltre che di curarsi da soli, di approfondire la conoscenza delle tecniche in maniera impareggiabile, e anche di apprezzare le squisite sensazioni che vengono innescate, in modo da imparare ad avere pieta' dei propri pazienti in seguito!

Naturalmente le proprie dita saranno il primo strumento cui si ricorre. Tuttavia spesso non e' possibile applicare una leva e una pressione sufficiente da soli, mentre in altri casi si puo' fare cio' solo al costo di non potere rilassare il muscolo coinvolto.

Quindi emerge la necessita' di trovare strumenti adatti per l'automassaggio terapeutico dei propri Punti Trigger.

Un classico rimedio casalingo e' l'umile palla da tennis, che puo' essere infilata dentro un calzino in modo da avere un "manico" per posizionarla. Ci si pone quindi vicino a un muro con la palla da tennis fra se e il muro, e ci si appoggia sulla palla compiendo piccoli movimenti rotatori o avanti e indetro sui Punt Trigger in questione.

Tuttavia occorreva uno strumento ad hoc ed ecco che a qualcuno e' venuto in mente il disegno adatto: la Thera Cane (therapeutic cane = "canna terapeutica").

Lo strumento e' veramente ben progettato e permette di massaggiare punti difficilmente raggiungibili da soli, p.es. sulla schiena o collo, e ai lombi. Le uniche precauzioni da usare sono quelle di non esagerare con la pressione, e di usare la Theracane attraverso i vestiti quando si massaggiano zone dalla pelle delicata come il collo.

Qui il Manuale in Italiano:
http://www.theracane.com/TCmanual_Italian.pdf

Buon automassaggio!

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Commenti

Buongiorno una serie di sintomi come quelli che stò per descrivervi può essere riconducibile ad una sindrome miofasciale innescata dai tp dei muscoli sacrospinali (ileo-costale, multifido), del quadrato dei lombi e dello psoas?

I problemi che mi affliggono da 2 anni sono i seguenti:
-lombalgia bilaterale con irradiazione verso l'alto e localizzata sulle parti esterne del bacino e su quella centrale.
-Dolori alla schiena che si propagano longitudinalmente sui fianchi e che occasionalmente riguardano anche la corrispondente parte anteriore localizzata sul ventre e sulla cassa toracica.
-In seguito ad attività sportiva irrigidimento dei muscoli addutto di entrambe le cosce.
-Scoliosi funzionale sinistro convessa con shift laterale a destra.
-Bacino ruotato verso desta

I vari trattamenti fatti sin qui (RPG, osteopatia, chiropratica, terapia farmacologica) si sono rivelati totalmente inefficaci.

Infine mi permetto di farvi una domanda/chiarimento…parlando con alcuni medici mi è stato detto che i tp non sono la causa ma son la conseguenza…o meglio mi è stato detto che ci sono ancora pareri discordanti in merito…è un po' la classica domanda se è nata prima la gallina o prima l'uovo.

Tuttavia i medici di cui sopra (2 ortopedici, un fisiatra, un internalista e un'osteopatia) mi hanno caldamente sconsigliato di rivolgermi a centri di fisioterapia perché spesso non sanno neanche cosa sono i tp, secondo loro il sistema migliore per, eventualmente, curare questo tipo di problema è il l'infiltrazione di questi punti mialgicici a patto che sia realmente questa la causa….voi cosa mi consigliereste di fare?

I punti trigger se presenti sono senz'altro un fattore nelle sindromi dolorose. E' inutile discutere su rapporti causa - effetto quando anni di pratica clinica dimostrano che trattando i Punti Trigger il dolore scompare o migliora. Ovvio, ci sono molti casi in cui i Punti Trigger dapprima non c'entrano: infarti, fratture, tumori, artrosi ecc.

Tuttavia anche in quei casi, succede che una zona affetta da dolore tende a sviluppare Punti Trigger per il sempice fatto che la muscolatura reagisce al dolore in determinate maniere. P.es. dopo un infarto ci sono quasi sempre residui Punti Trigger agli Scaleni. Quindi ne segue che il dolore residuo dopo un trauma o in condizione degenerativa e' molto spesso composto cioe' aggravato dai Punti Trigger.

Quello che interessa qui e ' la gestione del dolore in maniera efficace, non la determinazione teorica delle cause prime del dolore. E' dimostrato che i Punti Trigger contribuiscono ad aumentare il dolore. E' anche dimostrato che il massaggio ha rischi bassi o nulli di effetti collaterali.

Quanto alle cosiddette infiltrazioni, occorre capire che nel trattamento dei Punti Trigger il meccanismo che disattiva il nodulo non e' la sostanza anestetica iniettata, ma l'azione meccanica del trafiggere il nodulo.

Pertanto e' inutile farsi iniettare farmaci nella zona generica del dolore. Solo un medico esperto nel campo puo' sapere esattamente dove trafiggere, ma se sapesse esattamente dove trafiggere saprebbe anche esattamente dove massaggiare. Ma allora in zone come il collo o l'inguine o il costato o l'ascella non sarebbe piu' saggio massaggiare invece che "pugnalare" con aghi lunghi diversi cm.? (a me vengono i brividi solo a pensarci...)

Vi ringrazio per la risposta "illuminante" grazie alla quale mi guarderò bene dal fare iniezioni nei tp tanto più se localizzati in zone delicate come quelli del muscolo ileocostale e del quadrato dei lombi.

Ne approfitto per togliermi un'ultima curiosità, se alcuni gruppi muscolari del lato destro del corpo; (ileopsoas, ileocostale, quadrato dei lombi); sono più accorciati di quelli del lato sinistro si potrebbero avere problemi al piriforme e al gluteo minimo sul lato opposto? Puà capitare che una parte del corpo risulti molto più tesa del lato opposto? quali potrebbero essere le cause? vi sono mai capitati casi simili dove sono andati in tilt i muscoli deputati flettere ed estendere il tronco e collegati con la respirazione?

In realta' trafiggere un Punto Trigger con un ago e' il modo piu'immediato per disattivarlo, ma c'e' il rischio ovviamente di danneggiare i tessuti circostanti anche se il medico e' esperto di Punti Trigger. (E io non ne ho mai incontrati).

Per il resto, i Punti Trigger possono coinvolgere qualsiasi muscolo quindi per effetto a cascata possono causare situazioni dove altri muscoli vengono successivamente coinvolti, e spesso disattivando quelli iniziali si risolvono i problemi anche nei muscoli coinvolti successivamente.

Ok, mi permetto giusto un'ultima domanda; forse la più delicata e importante; qual'è la figura professionale di riferimento alla quale dovrei rivolgermi per iniziare una terapia focalizzata sulla disattivazione dei trigger point? Osteopata, fisiatra, chiropratico, medico internista etc…..

Per esperienza personale, purtroppo, mi sono reso conto che rivolgendosi alla maggior parte dei centri fisioterpeutici della mia zona si cade sempre nel "solito" percorso perverso che inizia con la visita presso il direttore sanitario del centro, che 99 volte su 100 é fissato con l'esame baropodometrico, e si conclude con lo smistamento al giovane fisioterapista di turno…che non fa altro che praticare dei semplici massaggi decontratturanti o di altro genere senza avere la benché minima idea di cosa siano i trigger point e senza avere quello spirito critico e di indagine che secondo me è essenziale per ricercare le cause e tp responsabili del dolore…questa almeno è la mia triste esperienza.

L'ideale sarebbe forse trovare un libero professionista che opera in proprio?

Come scritto spesso in questa sede, non esiste una specializzazione ufficiale nel campo, a nessun livello.

A livello di laurea in Medicina, non esiste neanche addirittura una specializzazione nel sistema muscolare. A livello di Fisioterapia, non c'e' neanche a mio avviso un tirocinio sufficiente nella pratica del massaggio. A livello di Chiropratica e Osteopatia, lo scopo stesso e' diverso.

In genere le figure capaci di trattare i Punti Trigger sono massaggiatori esperti che per iniziativa personale hanno intrapreso lo studio di questo campo piu' tecnico. Questi possono benissimo essere fisioterapisti che si dedicano alla pratica manuale per "vocazione". In rari casi vi sono medici che hanno approfondito la terapia di J.Travell (che usava una combinazione di aghi per trafiggere i Punti, pressione ischemica, e stretching).

Tuttavia non ho mai incontrato un medico occidentale che "abbassa" a massaggiare i pazienti. Quindi in genere anche se qualche medico avesse le conoscenze teoriche per essersi letto i volumi della Travell, probabilmente non avrebbe l'esperienza sufficiente. Per questo dico: attenzione con gli aghi. Non e' poi cosi' difficile causare uno pneumotorace o un danno a tessuti nervosi.

Gli ostacoli ad una maggiore diffusione del campo, realisticamente, sono:

1) e' poco redditizio
2) e' faticoso
3) viene confuso con le teorie sui meridiani e sull'energia ecc. a cui molti non credono

Rimane quindi al paziente la responsabilita' di prendere in mano la propria salute e approfondire in maniera indipendente le conoscenze per l'autotrattamento e per la selezione delle figure professionali appropriate.