Il Subscapolare, questo sconosciuto (Sottoscapolare)

Il Subscapolare (Sottoscapolare) è uno dei più ignorati muscoli esterni del nostro corpo. Ma ogni buon praticante della Terapia dei Punti Trigger farebbe bene a fare amicizia con questo nostro sconosciuto.

Il Subscapolare è collocato fra la faccia interna della Scapola e le Vertebre Toraciche, quindi è nascosto dalla Scapola e ciò spiega come mai la maggior parte delle persone non sanno neanche della sua esistenza.

Il muscolo prende origine dalla fossa interna della Scapola. Le fibre convergono lateralmente e superiormente in un tendine che si attacca al Tubercolo Minore dell'Omero e alla capsula della articolazione della spalla.

Le funzioni del Subscapolare sono essenzialmente due, vale a dire rotazione interna del braccio, e stabilizzazione dell'articolazione nei movimenti specialmente verso l'alto. Inoltre il muscolo si oppone ala lussazione anteriore dell'Omero.

Anatomicamente, il Subscapolare è uno dei quattro muscoli che fanno parte del gruppo funzionale della cuffia dei rotatori della spalla, gli altri essendo il Sopraspinato, l'Infraspinato, e il Teres Minore (Piccolo Rotondo). Problemi cronici alla spalla spesso sono causati da sindrome miofasciale che coinvolge questo gruppo, ma il Subscapolare è di frequente la causa primaria che poi scatena il coinvolgimento degli altri tre rotatori.

I sintomi della sindrome del Subscapolare sono riduzione della mobilità della spalla e dolore.

Mentre il Sottospinato è il primario responsabile del dolore nella zona della Cuffia dei Rotatori, il Subscapolare è la causa principale, oltre che di dolore nel retro della spalla, anche della cosiddetta "spalla congelata" ovvero marcata disfunzione funzionale con estremamente ridotta mobilità dell'articolazione.

Il dolore è localizzato nella parte posteriore della spalla nela zona del Deltoide posteriore e della Scapola, con irradiamento a volte nella zona del Tricipite e del braccio posteriore, e con spesso un riferimento doloroso attorno al polso, che costituisce un pò il "marchio" dei Trigger Points del Sottoscapolare . Nei casi avanzati il dolore può assumere intensità incapacitante, sia in movimento che a riposo, arrivando a disturbare il sonno impedendo di coricarsi di lato .

La riduzione della mobilità riguarda sia la abduzione e la rotazione esterna dell'Omero, che a fortiori, abduzione e rotazione combinate. Ma siccome alzare il braccio verticalmente richiede entrambi movimenti, diventa impossibile alzare la mano sopra e dietro la testa.

In seguito, con effetto a cascata gli antagonisti e gli agonisti vengono coinvolti: i rotatori esterni (Sottospinato, Piccolo Rotondo) si oppongono a un Subscapolare cronicamente accorciato e finiscono per sviluppare Punti Trigger a loro volta. E siccome i tre muscoli mantengono l'Omero in posizione, ne consegue anche che l'articolazione viene eccessivamente compressa, con conseguente disfunzione (spesso caratterizzata da "click" o scatti e rumori stridenti della spalla durante il movimento). Si può finire per avere una sublussazione cronica della spalla, che porterà a danni articolari specialmente negli sportivi che ignorano il dolore e non prendono opportuni provvedimenti per disattivare i Punti Trigger.

Alla fine l'intera spalla è immobilizzata in una sindrome dolorosa che, se non trattata con opportuna terapia dei Punti Trigger, può andare avanti per anni, spesso con diagnosi errate o vaghe quali periartrite, tendinite, borsite, capsulite adesiva, sindrome dello stretto toracico ecc. che non mettono a fuoco le vere cause, ma danno luogo spesso a tossiche infiltrazioni di farmaci antiinfiammatori o a dolorose quanto inappropriate manipolazioni forzate dell'articolazione.

Le cause scatenanti sono spesso un evento traumatico come una caduta, oppure uno sforzo di tipo ripetitivo specialmente se non si è in buona forma fisica, come il sollevare ripetutamente un peso in forte adduzione (p.es. sollevare un bambino con le due mani). Fattori perpetuanti sono movimenti di rotazione interna del braccio ripetitivi, e anche una postura errata delle spalle ruotate abitudinalmente in avanti e in dentro ("scapole alate"). Inoltre, immobilizzazione forzata in adduzione e rotazione mediale come p.es. avere il braccio ingessato appeso al collo, porteranno allo sviluppo dei Punti Trigger.

I Punti Trigger si trovano in tre zone, di cui la prima è di facile accesso, la seconda di mediamente difficile accesso, e la terza di difficile accesso.

Il primo Punto Trigger si trova nel bordo laterale inferiore del muscolo, dove le fibre sono essenzialmente quasi verticali. Il secondo Punto Trigger si trova nella zona superiore del muscolo, molto vicino all'articolazione glenoumerale, dove le fibre sono essenzialmente orizzontali. Il terzo Punto Trigger si trova nella zona mediale, cioè vertebrale.

Per accedere ai primi due Punti Trigger, si pone la persona supina e si fa portare il braccio in alto con la mano dietro la nuca, se possibile. In casi gravi, ciò sarà comunque troppo doloroso e allora si potrà afferrare con una mano l'omero e tirarlo verso l'esterno, oppure si chiederà alla persona di portare il braccio dal lato opposto del petto e poggiare la mano sulla spalla opposta. In ogni caso il concetto è quello di abdurre la scapola in modo da esporre, nella zona ascellare, la maggior porzione possibile del muscolo che altrimenti sarà coperto dalle costole e inaccessibile.

Una volta abdotta così la Scapola, si palperà la massa muscolare col pollice, con la mano a pinza, o con la mano a spada, premendo contro l'aspetto interno della scapola stessa, cioè se la persona è sdraiata a faccia in sù, verso il basso.

Se si hanno problemi ad individuare il muscolo, si chederà alla persona di ruotare con forza il braccio verso l'interno, e tale movimento farà contrarre il Subscapolare in modo da renderne facile l'identificazione.

Per localizzare i Punti Trigger si studi l'orientamento delle fibre: orizzontale nella parte superiore, verticale nella parte inferiore.

Occorre fare attenzione a non avere unghie lunghe perché il lavoro sul Subscapolare si attua essenzialmente nella zona dell'ascella, e la pelle nella zona ascellare è particolarmente sensibile, quindi si badi bene ad usare i polpastrelli, a procedere molto gradualmente, e a usare un buon olio.

La terza zona, quella del lato mediale o vertebrale, è inaccessibile da questo angolo di attacco. Per accedere al lato vertebrale, occorrerà posizionare la persona di fianco o prona, e fare posizionare l'avambraccio posteriormente dietro i reni (assumere posizione a scapole alate), quindi attaccare il Punto Trigger dal lato interno e posteriore della scapola, con il pollice o con le dita a spada o a pinza. Tuttavia quest'area è coperta da Trapezio, Romboidi e Serrato Anteriore, per cui non è facile identificare il Subscapolare in questo caso.

Per l'automassaggio, si può appoggiare la mano del lato coinvolto sulla spalla opposta e poi si spinge il pollice contro la Scapola interna, badando bene a tenerlo aderente alle Costole.

Una volta stabilito il contatto del pollice col muscolo, partendo dall'angolo inferiore della Scapola, si applica pressione e si procede ripetutamente con passi verso il bordo esterno della Scapola. Dopo 5-10 passi si muove il pollice un paio di centimetri superiormente, e si ripete la procedura fino ad arrivare all'aspetto superiore dell'ascella.

Occorre procedere con circospezione in quanto la regione è particolarmente sensibile, ricca di vasi linfatici, e la pelle particolarmente irritabile. Il muscolo inoltre risulterà alquanto dolente alla pressione, quindi è opportuno essere in grado di differenziare il dolore causato p.es. da unghie sulla pelle, da quello miofasciale della pressione sui Punti Trigger (il secondo è da ricercare, il primo da evitare).

È da tenere a mente che il Subscapolare andrebbe trattato insieme agli altri rotatori e ai muscoli funzionalmente associati: Teres Minore, Sopraspinato, Infraspinato, Teres Maggiore, Pettorali Maggiore e Minore, Latissimus Dorsi. Spesso nei problemi cronici alla spalla, tutti questi muscoli vengono alla fine uno dopo l'altro coinvolti nella sindrome miofasciale.

Per completare la terapia, è essenziale operare una routine di stretching. Buona procedura è quella, adatta anche per il Pettorale, dello stretching con lo stipite della porta, con il braccio ruotato esternamente e abdotto in alto.

Una variante dello stretching del Subscapolare è mostrata di seguito.

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Commenti

Salve, volevo descrivervi il mio problema sperando di poter trovare risposta. Già da molti anni soffro di un dolore alla schiena localizzato nella parte dx dorsale. Ultimamente ho notato che il mal di schiena mi prende quando ho il braccio dx è portato in avanti, e in realtà il dolore quando molto forte inizia a diffondersi anche verso il braccio (a volte, ma di meno, verso l'avambraccio e il polso).
Ora, ho già trattato altri dolori con i trigger point, ma questo sembra assolutamente il piu' resistente anche perché non so bene quale muscolo andare a toccare. Potrebbe darmi un suggerimento in merito, tenendo conto della diffusione verso il braccio?

La ringrazio molto

Sarebbe utile sapere il lato del braccio che viene coinvolto, p.es. dal lato del pollice o del mignolo? Del palmo o del dorso della mano? In ogni caso io tratterei gli Scaleni come primi candidati.

ha ragione, mi scusi per la mia scarsa precisione. Comunque il problem sul braccio è verso il lato del pollice